martedì 26 febbraio 2008

COMICSXAFRICA


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lunedì 25 febbraio 2008

Karl & Klee pagina 30



Ogni regola non è mai fine a se stessa, ma parte integrante di un discorso più ampio.
(vedi commenti post "Movimento")
Le variabili oltre all'accostamento dei colori sono date anche dalla composizione e la tipologia di disegno. In quest'immagine si possono notare più regole che agiscono contemporaneamente. Caldo/freddo, quantità/qualità e chiaro/scuro.
Il rapporto Caldo/Freddo è dato dal rosso e dal blu che come abbiamo detto è tra i più forti. Portare l'arancione della roccia alla tonalità di rosso mi permette due cose:
-1° di esaltare il blu del cielo che non apparirebbe così luminoso senza il rosso
-2° di creare un chiaro/scuro cromatico tra l'arancione e il rosso. Questi due colori sono sulla stessa scala cromatica e come tali suggeriscono un movimento, dal rosso più scuro ed eccitante all'arancione più chiaro e tenue.




Se non ci facciamo coinvolgere dal disegno e guardiamo l'immagine come se fosse sfuocata , possiamo notare che il rapporto tra blu e arancione è simile a quello della regola quantità/qualità.



Ora salvando l'immagine in canale di grigio o semplicemente facendo una fotocopia in B/N, possiamo valutare se il rapporto chiaro/scuro, quindi di luminosità è funzionale.



L'accorgimento di scurire le fasce rosse in alto e in basso aiuta a chiudere lo sguardo in una cornice e a smorzare il valore eccitante del rosso.
Naturalmente tutte queste valutazioni vengono fatte inizialmente studiando come ho mostrato in altri post attraverso lo studio del chiaro/scuro e i bozzetti a colori, ma è indispensabile per chi colora mantenere la concentrazione sul proprio lavoro per osservare come si comportano i colori uno di fianco all'altro. Si può notare come il valore del rosso e dell'arancione una volta isolati non siano così "colorati" come invece li percepiamo nell'immagine completa.

sabato 9 febbraio 2008

MOVIMENTO

Per comprendere meglio il rapporto di tensione che viene creato dall’accostamento tra colori caldi e colori freddi dobbiamo fare alcune considerazioni. La possibilità di percepire i colori è data dalla proprietà degli oggetti di trattenere delle lunghezze d’onda e rifletterne altre.
La luce è una lunghezza d’onda.
Quindi? quindi la luce bianca come è stato dimostrato da Newton a suo tempo attraverso il prisma, contiene tutti i colori. I raggi riflessi che raggiungono i nostri occhi sono quelli che danno il colore all’oggetto, non quelli trattenuti. Quando osserviamo un colore dobbiamo tenere presente che il nostro occhio riceve più informazioni contemporaneamente:
l’aspetto cromatico –un giallo rispetto ad un rosso-
l’aspetto tonale –la quantità di Bianco e Nero a secondo del tipo di luce, naturale artificiale e dal tipo di materiale, un oggetto lucido riflette di più di un’oggetto opaco. Pensiamo che nell’arco della giornata solo tra mezzogiorno e l’una la luce è al suo massimo apice di intensità. In questa fascia la luce bianca crea un’ombra nera, mentre nelle ore successive cambiando inclinazione al suolo risulta più calda, di conseguenza l’ombra non è più nera ma tende ad essere più fredda, blu/bluviola. Questo effetto si può osservare molto bene sulla neve bianca verso l’ora del tramonto.

Risulta così che nel gergo dei colori la parola luminosità definisce due caratteristiche differenti, la luminosità intesa come quantità di bianco e la luminosità espressa dalla saturazione.

Goethe ha creato questa scala di valori per poter ragionare sulla qualità dei colori (la luminosità del colore saturo) e la quantità, lo spazio fisico necessario per equilibrare due colori con luminosità differenti.


Il numero più alto corrisponde ad una luminosità più simile al bianco.
Per equilibrare questi colori basta pensare ad una bilancia su cui poggiamo da una parte un mattone Giallo e dall’altro uno Bluviola. Come quantità, questi mattoni hanno lo stesso valore, ma come luminosità no, hanno pesi diversi. Basta aggiungere altri due mattoni di Bluviola per avere lo stesso peso e valore di luminosità.Ora il rapporto quantità/qualità è corretto.

Così anche per gli altri colori.


Mentre la scala di luminosità intesa come quantità di Bianco e Nero è la scala acromatica che si ottiene unendo appunto il bianco al nero.

Queste due informazioni vengono percepite contemporaneamente dal nostro occhio.
Di solito il colore è quello che viene percepito per primo, e solo in un secondo momento l’osservatore può riconoscere il tono.
La regola indicata da Goethe funziona matematicamente se parliamo di colori saturi, ma chi colora è difficile che si fermi alla saturazione dei colori, questo è più probabile nella grafica.
Partiamo comunque da questa osservazione e consideriamo che tra i colori esiste questo continuo antagonismo creato dalla diversa luminosità, non a caso i colori rosso e verde sono quelli che creano meno movimento appunto perché hanno la stessa luminosità.
Quando si parla di movimento o tensione si parla di qualcosa che va vissuto interiormente, lo sguardo è un’azione passiva del corpo che mette in tensione l’osservatore, i colori ci attraggono o respingono, ma questa reazione non è causata dal colore che ha sempre lo stesso valore, ma dall’esperienza che ha ognuno di noi rispetto a quel colore.
I colori caldi e freddi come tutti gli estremi sono in continuo antagonismo, e come tutti gli antagonisti si qualificano con maggiore forza quando sono uno vicino all’altro, ma da antagonisti tendono ad annullarsi a vicenda, come il Bianco&Nero del simbolo del Tao.
Non a caso il nostro colore preferito ci attrae e se considerate qual è il suo complementare solitamente risulta essere quel colore che non ci piace.
Il rosso ad esempio è un colore con un forte potere eccitante, c’è chi ne è affascinato per la carica eccitante e chi lo trova invasivo perché troppo eccitante.

To be continued….

giovedì 17 gennaio 2008

Movimento

Tra le caratteristiche principali del colore, abbiamo il movimento.
Senza dubbio quando si parla di movimento si pensa al movimento fisico, ma in questo caso il movimento viene percepito interiormente, attraverso lo sguardo.
Partendo da una superficia bianca, ogni mia azione, una pennellata o un segno causa uno squilibrio sulla superficie uniforme.
Un'immagine senza un buon equilibrio non è un'immagine armonica, e questo lo viviamo in prima persona ogni volta che nel guardare un'immagine il nostro occhio non trova quiete. L'occhio non deve continuare a rimbalzare lungo tutta l'immagine ma seguire l'armonia creata dall'artista. Il segno si differenzia per lunghezza, superficie e direzione, il colore ha tutte queste variabili moltiplicate per la gamma di colori disponibili. Va da sè che le cause di uno squilibrio possono essere varie, ma per ricondurre il discorso sul rapporto tra colori caldi e freddi diciamo che iniziando a colorare con colori caldi , ad un certo punto per poterli equilibrare, avrò due possibilità di azione:
o il contrasto chiaro scuro o caldo freddo.
Nel primo caso l'equilibrio è dato dalla luce quindi l'ombra deve essere più del 50% dell'immagine per valorizzarla.
Nel secondo caso devo iniziare ad usare colori freddi per ripoter condurre l'occhio ad uno stato di equilibrio, anche qui di solito i colori scuri hanno una quantità maggiore di spazio rispetto ai colori chiari.
Il movimento centrifugo e centripeto è questo movimento.
Provate a prendere due pezzi di carta colorata, uno caldo ed uno freddo, e dopo averli sovrapposti continuate a guardarli finche noterete che ad un certo punto il colore caldo tenderà ad avanzare mentre quello freddo ad arretrare. Come ogni regola tenete presente che si può invertire, basta scurire il colore caldo e tenere più saturo o più luminoso (vicino al bianco) il colore freddo.
Uso come esempio un'immagine di Umberto cantante dei Dustineyes che ho colorato.
Dal disegno si inizia a studiare la quantità di luci, l'intensità e la direzione attraerso un bozzetto che deve servire come visualizzazione di quello che abbiamo pensato, raramente il pensiero coincide con il risultato finale, è l'atto pratico che ce lo dirà.


In una seconda fase si passa a ragionare sul colore degli oggetti. In questo caso, vista la specifica dell'immagine di un cd di dover essere notata e di rappresentare la potenza del tipo di musica, abbiamo optato appunto per il contrasto creato dal Rosso e Blu, come potete vedere la regola è rovesciata nel senso che il protagonista davanti è freddo e lo sfondo caldo.
Una volta verificato che l'idea di base funziona anche sulla carta si può passare alla realizzazione.
La tecnica asseconda la teoria dandogli la possibilità di manifestarsi.

La base è ad acrilico e la sovrapposizzione seccessiva con colori alchidici che somigliano per stesura all'olio. Il colore trasparente si sovrappone alla base chiaro/scura velocizzando il lavoro.
Photoshop usa lo stesso principio con l'azione moltiplica.


www.myspace.com/dustineyes

lunedì 14 gennaio 2008

Zoppè di Cadore

Sono di nuovo tra la civiltà.
Mentre lavoravo alla colorazione delle prime 15 tavole, potevo usufruire gratuitamente di questi spunti cromatici






giovedì 8 novembre 2007

ROSSO&BLU

Rosso fuoco è la domanda, e la risposta è blu.
Paolo Conte ha trovato le parole esatte per descrivere il rapporto che esiste tra i colori caldi e i colori freddi che trovano i loro massimi esponenti nel ROSSO e nel BLU.
Basta affiancarli per capire la tensione che esiste tra i due.

La linea che si crea al centro è il risultato della loro lotta per predominare uno sull’altro.
La coppia rosso e blu è la più difficile da gestire, in quanto rappresentano gli estremi di due movimenti contrari. Il rosso, capo del movimento centrifugo, porta verso l’esterno, e tende ad avvicinarsi all’osservatore come in generale tutti i colori caldi. Il blu, ha un movimento contrario, centripeto, che porta all’interno, come tutti i colori freddi che tendono ad allontanarsi dall’osservatore. Considerate che il loro valore psicologico è rappresentativo per l’estroversione e l’introversione dell’atteggiamento umano.

Per trovare un rapporto di equilibrio tra questi due colori, che comunque quando vengono usati correttamente hanno un grande fascino e attrazione per chi osserva, bisogna sempre pensare al rapporto di quantità (lo spazio fisico che occupa un colore nell’immagine) e il rapporto di qualità (il grado di saturazione del colore).

Per farsi un’idea della forza invasiva che hanno nell’occhio umano, basta pensare ad una compagnia telefonica che inizia per T e finisce per M, che usa proprio questi due colori per il suo logo. Nell’ambito della pubblicità e cartellonistica stradale (segnali stradali e divieti), vengono usati spesso appunto per la loro visibilità.


Nel frattempo ho lavorato, sono pronte le prossime 46 tavole di Karl & Klee... da colorare.
Non mancherò di descrivere la lavorazione.