sabato 9 febbraio 2008

MOVIMENTO

Per comprendere meglio il rapporto di tensione che viene creato dall’accostamento tra colori caldi e colori freddi dobbiamo fare alcune considerazioni. La possibilità di percepire i colori è data dalla proprietà degli oggetti di trattenere delle lunghezze d’onda e rifletterne altre.
La luce è una lunghezza d’onda.
Quindi? quindi la luce bianca come è stato dimostrato da Newton a suo tempo attraverso il prisma, contiene tutti i colori. I raggi riflessi che raggiungono i nostri occhi sono quelli che danno il colore all’oggetto, non quelli trattenuti. Quando osserviamo un colore dobbiamo tenere presente che il nostro occhio riceve più informazioni contemporaneamente:
l’aspetto cromatico –un giallo rispetto ad un rosso-
l’aspetto tonale –la quantità di Bianco e Nero a secondo del tipo di luce, naturale artificiale e dal tipo di materiale, un oggetto lucido riflette di più di un’oggetto opaco. Pensiamo che nell’arco della giornata solo tra mezzogiorno e l’una la luce è al suo massimo apice di intensità. In questa fascia la luce bianca crea un’ombra nera, mentre nelle ore successive cambiando inclinazione al suolo risulta più calda, di conseguenza l’ombra non è più nera ma tende ad essere più fredda, blu/bluviola. Questo effetto si può osservare molto bene sulla neve bianca verso l’ora del tramonto.

Risulta così che nel gergo dei colori la parola luminosità definisce due caratteristiche differenti, la luminosità intesa come quantità di bianco e la luminosità espressa dalla saturazione.

Goethe ha creato questa scala di valori per poter ragionare sulla qualità dei colori (la luminosità del colore saturo) e la quantità, lo spazio fisico necessario per equilibrare due colori con luminosità differenti.


Il numero più alto corrisponde ad una luminosità più simile al bianco.
Per equilibrare questi colori basta pensare ad una bilancia su cui poggiamo da una parte un mattone Giallo e dall’altro uno Bluviola. Come quantità, questi mattoni hanno lo stesso valore, ma come luminosità no, hanno pesi diversi. Basta aggiungere altri due mattoni di Bluviola per avere lo stesso peso e valore di luminosità.Ora il rapporto quantità/qualità è corretto.

Così anche per gli altri colori.


Mentre la scala di luminosità intesa come quantità di Bianco e Nero è la scala acromatica che si ottiene unendo appunto il bianco al nero.

Queste due informazioni vengono percepite contemporaneamente dal nostro occhio.
Di solito il colore è quello che viene percepito per primo, e solo in un secondo momento l’osservatore può riconoscere il tono.
La regola indicata da Goethe funziona matematicamente se parliamo di colori saturi, ma chi colora è difficile che si fermi alla saturazione dei colori, questo è più probabile nella grafica.
Partiamo comunque da questa osservazione e consideriamo che tra i colori esiste questo continuo antagonismo creato dalla diversa luminosità, non a caso i colori rosso e verde sono quelli che creano meno movimento appunto perché hanno la stessa luminosità.
Quando si parla di movimento o tensione si parla di qualcosa che va vissuto interiormente, lo sguardo è un’azione passiva del corpo che mette in tensione l’osservatore, i colori ci attraggono o respingono, ma questa reazione non è causata dal colore che ha sempre lo stesso valore, ma dall’esperienza che ha ognuno di noi rispetto a quel colore.
I colori caldi e freddi come tutti gli estremi sono in continuo antagonismo, e come tutti gli antagonisti si qualificano con maggiore forza quando sono uno vicino all’altro, ma da antagonisti tendono ad annullarsi a vicenda, come il Bianco&Nero del simbolo del Tao.
Non a caso il nostro colore preferito ci attrae e se considerate qual è il suo complementare solitamente risulta essere quel colore che non ci piace.
Il rosso ad esempio è un colore con un forte potere eccitante, c’è chi ne è affascinato per la carica eccitante e chi lo trova invasivo perché troppo eccitante.

To be continued….

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Ultimamente ho letto "l'arte del colore" di Betty Edwards. L'ho trovato veramente molto interessante e spiega abbastanza bene le teorie del colore e le sue applicazioni pratiche in pittura in particolare. Hai presente?

SILVIO ha detto...

Ciao "Magilla", non sono a conoscenza del libro di Betty Edwards, se puoi scrivermi gli estremi del libro te ne sarei grato, può tornare utile anche ad altri.
Grazie

Anonimo ha detto...

Certo! Il libro si chiama "L'arte del Colore", casa editrice Longanini, autrice Betty Edwards. Per intenderci, è la stessa autrice di "Disegnare con la parte destra del cervello", che è un saggio fantastico su come arcuire le proprie capacità grafiche. Ho letto tutti i post precedenti, li trovo interessantissimi. Ultimamente sto studiando parecchio il colore e la luce.

SILVIO ha detto...

Grazie! provvederò al più presto a recuperarmene una copia. Conosco gli altri libri, non sapevo che avesse scritto anche sul colore.
Ho visto i tuoi lavori, decisamente il colore è qualcosa che ti interessa... se mi permetti ti consiglierei di lavorare sulla profondità. Visto che usi spesso il rosso e il blu perchè non provi a miscelarli, troverai delle tonalità scure che abbinate ai colori saturi potranno esserti d'aiuto.

Anonimo ha detto...

Grazie per aver dato un occhio ai miei lavori e del consiglio, soprattutto! Recentemente sto studiando alcuni saggi sul colore e sulle tecniche artistiche, soprattutto riguardo l'acquerello (un libro fantastico è "Guida completa alla pittura ad Acquarello" di Marylin Scott edito da "il castello"), che è la tecnica che mi piacerebbe imparare ad usare più di ogni altra. Riguardo il rendere la profondità, sto osservando molto ultimamente come le superfici riflettano la luce sui corpi e ne modifichino il colore. Purtroppo l'accademia non mi ha fornito un corso appropriato allo studio del colore come avrei voluto e sto ripiegando autodidatticamente, come molti immagino. Inerentemente tengo d'occhio il tuo blog per imparare!

Anonimo ha detto...

scusa silvio, ma s'intende che per dare equilibrio all'immagine vanno usati i colori in quella proporzione, cioè se avro metà immagine verde l'altra metà sarà rossa e viceversa? o è inteso che per rendere l'ombra coerente alla luce questo è il principio da adoperare? (s'intende sempre rimanendo nel caso limite in cui la saturazione è al max)

SILVIO ha detto...

Ciao Daniele, le proporzioni 50&50 sono intese per i colori saturi. La relazione tra il rosso e il verde è l'unica in cui non esiste automaticamente un contrasto chiaro/scuro appunto perchè hanno la stessa luminosità, a differenza delle altre 2 coppie, giallo/viola o rossoarancio/blu dove oltre alla differenza cromatica abbiamo anche un principio di chiaro/scuro. Chi vuole usare questa coppia per un rapporto di chiaro scuro inteso como Luce & Ombra, deve schiarine uno (+bianco) e di conseguenza scurire l'altro (+nero). Questa coppia si usa spesso nei film dell'orrore....

Anonimo ha detto...

...ci sono diversi autori che noto che usano un repporto estremo tra i due. in una vignetta ad esempio dove la gran parte del paesaggio è in ombra (diciamo un 90 per cento di verde molto scuro) usano un rosellina chiaro per evidenziare il passaggio in scena dell'attore. Questo si ripete anche nelle altre coppie cromatiche ed è una tecnica abbastanza banale, per impostare l'attenzione del lettore. trovo interessanti molte vignette del tuo lavoro dove le coppie cromatiche non sono fisse, ad esempio usi dei rossi/magenta sporchi nella prima vignetta di pag 30 di K&K, come da cornice e i due attori stanno nella parte centrale che ha toni di passaggio che arrivano agli arancio. Dietro invece il fondo è un cyan/blu molto saturo rispetto al resto, tuttavia è reso meno evidente proprio dal movimento che rende la cornice passando dalla parte alta a quella bassa della vignetta. (non so se mi sono spiegato bene). Grazie delle risposte. Buon lavoro.

Anonimo ha detto...

Grande Silvio!!!!Il tuo Blog è già Bibbia!!!