venerdì 4 marzo 2011

CONTRASTO CALDO-FREDDO

-TEMPERATURE CROMATICHE-
Un altro aspetto percettivo del colore è il contrasto CALDO-FREDDO che possiamo individuare all’interno del cerchio cromatico per relazionare sensazioni estreme e contrapposte. Dividiamo il cerchio in due parti uguali tracciando una linea verticale che passa dal centro, agli estremi troviamo i punti di passaggio tra colori caldi e colori freddi.
Il contrasto caldo-freddo serve ad evidenziare la sensazione cromatica percepita dall’osservatore. E’ stato provato che i colori caldi con apice verso le tonalità rosse, tendono ad aumentare il battito cardiaco e di conseguenza accelerare la circolazione sanguigna provocando una sensazione di calore. Al contrario con l’osservazione dei colori freddi, con apice sui colori blu, avviene l’inverso. I colori freddi tranquillizzano e rallentano il metabolismo provocando sensazioni di freddo. Per questo motivo i colori caldi hanno un movimento espansivo verso l’osservatore, ed il loro movimento è centrifugo, dal foglio verso l’osservatore.
Inversamente i colori freddi hanno un movimento contrario, si contraggono ed il loro movimento è centripeto, sprofondano nel foglio.
La temperatura percepita dall’osservazione dei colori, caldi e freddi, subisce notevoli variazioni a seconda se vengano osservati singolarmente o in gruppo. Le variazioni che subiscono i valori considerati all’interno del cerchio cromatico, cambiano notevolmente all’interno della sfera con le variazioni create dal bianco e dal nero. Accade che colori freddi come i blu, possano essere percepiti caldi.
Così come i colori caldi come i rossi e i gialli vengano percepiti freddi.
L’accostamento tra colori porta a sensazioni diverse, per cui è importante non fidarsi al 100% della scomposizione razionale fatta sopra, ma bensì della sensazione che percepiamo dall’attenta osservazione. L’uso del contrasto caldo-freddo nel fumetto, nel cinema o nell’illustrazione è tra i contrasti più usati per accentuare la divisione dei piani. Il movimento centrifugo e centripeto, davanti-dietro facilita la divisione tra primo piano e ultimo piano.
Viene spontaneo pensare che i colori caldi si usino per i primi piani e i colori freddi per i piani più lontani, ma non è proprio così, la regola si può invertire creando piacevoli risultati, sia nei primi piani che nelle quinte.
Il contrasto caldo-freddo viene usato anche nelle variazione di luce e ombra, sia per accentuare e valorizzare il calore delle luci, sia per diversificare e accentuare la penombra.
L’importanza di relazionare colori opposti tra loro, sia per contrasto caldo-freddo, chiaro-scuro o complementare, ha la sua funzione in quanto le estremità per natura si attraggono e si respingono. Non vanno considerate come forze contrarie e distanti tra loro, ma come estremità di un’unica unità superiore che si richiamano a vicenda in un movimento continuo per prevalere una sull’altra e cercare quella quiete che in realtà già esiste nel movimento stesso. La presenza simultanea di colori contrastanti tra loro (sintesi sottrattiva), attiva nei nostri occhi tutti i sensori (sintesi additiva), senza creare squilibrio.
Ricordiamoci che i nostri occhi sono dei traduttori, reagiscono alle lunghezze d’onda che percepiscono. Una superficie che indichiamo come rossa, trattiene la lunghezza d’onda verde e riflette le lunghezze d’onda Bluviola e Rossoarancio attivando nei nostri occhi i rispettivi coni. I coni sono neuroni che reagiscono principalmente ai colori a differenza dei bastoncelli che sono più sensibili al cambiamento di valori chiaro-scuro, entrambi si trovano nei nostri occhi.
L’occhio che ragiona per sintesi additiva, se osserva a lungo il singolo colore, diventa instabile a causa dell’attivazione di una sola parte dei sensori. Percepito lo squilibrio cercherà di riequilibrarlo visualizzando, anche quando non c’è, quel colore che attiva i coni in riposo. Un colore blu ad esempio attiverà i coni Verdi e Bluviola riportando equilibrio nelle parti attive dell’occhio. La coppia in questo esempio attiva contemporaneamente tutti i coni presenti nei nostri occhi.

-3 CONTRASTI-

Tra le regole fondamentali per l’equilibrio, non si può non parlare di opposti sia che si parli di colore o di disegno. Per quel che riguarda il colore, i 3 contrasti COMPLEMENTARIETA’-CALDO-FREDDO e CHIARO-SCURO, regolano il suo movimento all’interno della sfera.



“includendo l’idea del bene e del male si crea la sfera morale. Il male don deve essere un nemico che trionfa ed umilia, ma una forza costruttiva, che collabora alla creazione del tutto, un elemento di cocreazione tra gli altri, fattore di progresso fra altri fattori. La presenza simultanea della mascolinità e della femminilità primordiali (la prima cattiva, eccitante, passionale, la seconda buona, feconda e calma) creano uno stato di stabilità morale. In rapporto ad esso c’è la simultanea unione delle forme –movimeto e movimento contrario- oppure, più semplicemente, delle antitesi oggettive (per quel che riguarda il colore: l’utilizzazione dei contrasti analizzati). Ogni forza richiede una forza opposta per raggiungere, al di là del giuoco delle forze, uno stato di stabilità e di equilibrio.”
Paul Klee

-IN REALZIONE ALLA FORMA-

Nel disegno come nel colore, esistono delle forme primarie da cui derivano tutte le altre forme visibili. Il cerchio (sfera) e il quadrato (cubo). Da queste due forme base nascono i due movimenti della linea, retta e curva. La combinazione e la variazione per lunghezza, estensione e movimento, crea il disegno nelle sue variabili. Partiamo da questa affermazione per definire i due movimenti indispensabili alla tecnica per descrivere il cubo e la sfera.
Per rispettare la forma, il colore non può non riconoscere la superficie su cui sta poggiando. Un controllo sbagliato porta ad una percezione sbagliata. Il gesto della pennellata deve adeguarsi a questo principio, quindi pennellate rette o curve. Oltre ai 3 contrasti dobbiamo tenere presente i 3 movimenti principali possibili nello spazio:
Nella scomposizione cromatica avviene un’affiancamento di almeno due toni, da cui deriva una linea di confine tra i due, non è così tangibile come un segno ma ha la stessa valenza. Una linea fuori posto crea una percezione sfalsata sia come confine che come estensione.
La nuova linea non si relaziona con le altre creando confusione nella direzione delle superfici. Così come l’accostamento, la distanza tra un tono e l’altro è legata al numero di piani che si interpongono tra la luce e ombra. Più il numero di superfici è ridotto più devo distanziare i toni prescelti, al contrario se il numero di lati è maggiore, potrò mantenerli più vicini.
La scelta di usare due o più lati per evidenziare la forma è soggettiva, non esiste un metodo più corretto di un altro. Nel fumetto come nell’illustrazione troveremo infinità di variabili, tutte funzionali e gradevoli. Sarà il disegno e la narrazione che ci farà valutare quale sia la scelta migliore da fare.

DALLA TEORIA ALLA PRATICA

-Esercizio Base-
Disegnate o cercate immagini che abbiano la possibilità di differenziare nettamente i piani, oppure partite da quella usata per l’eseempio. Poi considerando la regola del contrasto caldo freddo proviamo a colorare a tinte piatte il primo piano con colori caldi e l’ultimo piano con colori freddi. Non è importante che abbiano una coerenza, per sperimentare il valore della regola usate i colori più diversi che vi vengono in mente. Nel caso la vignetta o l’illustrazione abbia più piani scegliete, in base alla narrazione, se legarlo al primo o all’ultimo piano, quindi di conseguenza se colorarlo con toni caldi o freddi. L’aggiunta di considerazioni come la complementarietà e il chiaro-scuro possono solo aumentare il valore del risultato.


-Esercizio Avanzato-

Usate un’immagine dove ci sia presente un fuoco, una torcia, un falò qualcuno che tiene in mano una candela etc…
Colorate con colori caldi le zone e i personaggi vicino alla fonte luminosa. In seguito posizionate le ombre, comprese le variazioni. Dopodichè al posto della penombra collocate un colore freddo a vostra scelta, lo stesso colore freddo ma più scuro al posto dell’ombra riportata, ed osservate il mutamento della percezione dei colori caldi.

Chi è interessato a sperimentare le teorie affrontate e vuole inviare del materiale per un'analisi è ben accolto. Suggerimenti per una migliore stesura o chiarimenti su punti non compresi sono ben accetti. Ricordo che se lavorate in tradizionale, dovete scanerrizzare e controllare che la scansione sia simile all'originale e che il file non pesi possibilmente più di 2 MB.
inviate a: grifoweb@tin.it

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