Per armonie cromatiche s’intendono quelle combinazioni di accordi cromatici e la loro possibilità di concatenazione. Le coppie cromatiche analizzano le armonie tra le combinazioni di due colori, ma non esiste un vincolo numerico di colori da poter combinare simultaneamente, eventualmente una difficoltà nel mantenere una piacevole armonia.
Torniamo al cerchio cromatico per rendere più semplice il ragionamento, senza per il momento usare l’integrità della sfera cromatica.
Johannes Itten nel suo libro -Arte del colore- ci mostra come ruotando delle figure geometriche regolari all’interno del cerchio e prendendo in considerazione i colori toccati dagli apici, otteniamo una palette cromatica armonica.
ACCORDO A DUE
-BICROMIA-
All’estremità di un asse che attraversa il cerchio passando per il centro troviamo sempre accordi complementari, sia nel cerchio come nella sfera.
-SOMIGLIANZA DEI SUBORDINATI-
-COMLEMENTARIETA’-
ACCORDO A TRE
-TRIADE CROMATICA-
Alle estremità di un triangolo equilatero o isoscele, collocato all’interno del cerchio, individuiamo quei colori armonici tra loro.
-CONTRASTO STRUTTURALE-
-INVERSIONE STRUTTURALE-
-DISCORDANZA-
ACCRDO A QUATTRO
-TETRACROMIA-
Alle estremità di un quadrato o di un rettangolo, collocato all’interno del cerchio, individuiamo quei colori armonici tra loro.
-DISCORDANZA-
-SOMIGLIANZA DEI SUBORDINATI-
-SOMIGLIANZA DEI DOMINANTI-
-CONTRASTO STRUTTURALE-
Naturalmente è possibile far ruotare anche altre figure geometriche regolari come l’esagono o l’ottagono, ma più si aumentano il numero di colori di partenza più diventa complesso riuscire a controllare l’immagine da colorare, soprattutto nel fumetto dove le stesse tonalità devono essere riproposte lungo tutta la sequenza.
Inoltre una volta comprese le relazioni all’interno del cerchio cromatico, si devono proiettare e applicare le stesse dinamiche all’interno della sfera cromatica, in modo tale da mantenere in rapporto costante la saturazione con la luminosità.
E’ evidente come la scelta iniziale soggettiva dei colori, in relazione con la regola oggettiva in interazione con la forma crei un’infinità di varianti.
Abbiamo parlato di relazione tra colori saturi che all’atto pratico non trovano un grande utilità se non nella grafica pubblicitaria dove l’impatto visivo deve essere forte e visibile anche da grandi distanze, ma per la pittura, l’illustrazione o il fumetto questi colori non bastano, sono limitanti, ma pur sempre i nostri “campioni”.
Una volta individuati i campioni seguendo le regole, ampliamo il nostro raggio d’azione collegandoli tra loro tramite delle scale cromatiche.
Per circoscrivere tutte le nostre possibilità di movimento dobbiamo aggiungere la scala acromatica. Il movimento verso la luce lo otteniamo dal Bianco, mentre per l’ombra passeremo dal colore più scuro ottenuto per eventualmente scurirlo ulteriormente con l’ausilio del nero.
Visualizzare i possibili collegamenti tra i colori è importante soprattutto per chi è all’inizio del suo percorso, per ampliare la capacità percettiva delle variabili cromatiche e dei percorsi possibili. In quest’epoca moderna, dove la luce è costantemente presente anche di notte, i nostri occhi sono abituati a riconoscere i colori saturi con estrema facilità ma incontrano più difficoltà ad orientarsi tra i colori scuri o grigi. Visualizzare le variazioni di passaggio tra un colore e l’altro prima di iniziare a colorare, ci prepara al riconoscimento di quei nuovi toni di colore che solitamente si manifestano all’atto pratico senza realmente riconoscerli. Ricordiamo che la percezione di un colore preso singolarmente è estremamente diversa da quella in relazione ad altri colori, soprattutto per quei toni più vicini alla scala acromatica. Poter visualizzare le possibili variazioni cromatiche, oltre che un esercizio manuale, ci permette di avere a disposizione una “mappa” cromatica per tenere sotto controllo il nostro punto di vista rispetto all’immagine. E’ un pò come viaggiare con una cartina alla mano piuttosto che osservare le costruzioni che incontriamo lungo il percorso senza però avere la possibilità di relazionarle tra loro, se non dopo aver concluso l’intero percorso. Non a caso, solo dopo essersi persi in un città s’impara ad orientarsi, grazie alla relazione tra punti estremi. A secondo della persona che siete, estroversa o introversa, preferirete perdervi miscelando i colori direttamente sul foglio, piuttosto che analizzare prima di agire in modo tale da avere tutto sotto controllo. In entrambi i casi ciò che rimane sempre invariato sono i punti cardinali, nel nostro caso i colori campione.
DALLA TEORIA ALLA PRATICA
-Esercizio-
Scegliete un colore a vostro piacere, trovate la sua posizione nel cerchio e scegliete con quale accordo volete lavorare.
A seconda del vostro grado di conoscenza colorate l’immagine per verificare la regola con la pratica. Per mettere a prova la regola è importante non cercare quei colori che troveremmo normalmente in natura.
venerdì 11 febbraio 2011
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