-ESTROVERSO-INTROVERSO-
La percezione del colore oltre che a donarci informazioni utili sul suo aspetto fisico, un giallo a differenza di un blu, ci informa anche sul suo aspetto psichico-emotivo. Colori come il rosso o l’arancione sono definiti diversamente viste le differenti qualità cromatiche, ma entrambi, se osservati nel loro aspetto emotivo, vengono percepiti come “caldi” così come un blu o un verde vengono percepiti “freddi”. Queste sensazioni non sono causate solo dall’aspetto fisico, ma bensì dall’aspetto emotivo che provocano in ognuno di noi, che vengono percepite a seconda della propria sensibilità. Una stanza dipinta di rosso influenza la nostra mente e ci fa percepire la temperatura dell’aria più calda a differenza di una stanza dipinta di blu che svolge la sensazione contraria. Noi conosciamo la suddivisione del cerchio per quanto riguarda la suddivisione tra colori CALDI e FREDDI, ma questa volta lo osserviamo per distinguere i primi due movimenti che definiscono la prima descrizione psicologica. L’estroversione e l’introversione.
Da questo presupposto seguono poi i vari tipi generali psicologici entrando in merito allo specifico colore.
Questa è la prima suddivisione utile che possiamo fare per avvicinarci a comprendere il colore con uno sguardo emotivo. Le sensazioni attivano in noi emozioni e le emozioni sono parte costituente della “persona”, ciò che ognuno di noi identifica con “se” o “io sono”. La nostra percezione personale di ciò che proviamo all’interno, dalla pelle verso le ossa si può definire come movimento introverso, centripeto. Il movimento opposto, dalla pelle verso gli altri è definito movimento estroverso, centrifugo. Queste percezioni sono insite in ognuno di noi in percentuali diverse e quasi mai di pari quantità. Se ci immaginiamo come un’elemento costituito da 100 parti, l’integrità è composta ad esempio da un 40% di estroversione e un 60% di introversione. Questa persona appare agli altri come soggetto introverso, timido. Una persona riflessiva, che vive il mondo in maniera interiore, che sente la spiritualità come elemento dominante della propria esistenza, è definita introversa. La persona estroversa al contrario, è più attiva, socievole, impulsiva, legata alle attitudini manuali, all’apprendere attraverso il fare. Il mondo esteriore è ciò che lo attrae. Nel caso di un’incendio la persona estroversa si lancia all’interno della casa senza pensare a cosa accadrà, ma segue istintivamente la richiesta d’aiuto, e solo dopo riflette su ciò che ha fatto. La persona introversa a differenza, prima di agire valuterà tutti gli elementi necessari, e solo dopo entrerà in azione. Molte delle scelte che facciamo consapevolmente o inconsapevolmente nell’uso dei colori è conseguenza della personalità che rappresentiamo, inizialmente estroversa o introversa.
-LA PERCEZIONE UNIVERSALE-
Ogni essere umano percepisce i colori nella stessa maniera, con la stessa intensità, e variazione cromatica, senza distinzione di origine, ceto sociale o cultura religiosa. Il colore ha la stessa intensità espressiva per ognuno di noi, lo stesso valore oggettivo. Il colore ha un significato universale e chiunque lo percepisca prova la medesima esperienza sensoriale oggettiva, ma vive un’emezione soggettiva differente a seconda della propria personalità.
La “simpatia” e l’”antipatia” verso i colori è dovuta dal rapporto emotivo descritto dal loro valore simbolico, ciò che non mi descrive non mi piace, così come ciò che mi descrive mi piace.
Ognuno di noi sa più o meno quali sono i suoi colori preferiti e sono facilmente rintracciabili nel guardaroba, nella scelta del colore della macchina o nell’arredamento. Individuare i propri colori aiuta a comprendere se stessi e di conseguenza gli altri, oltre che ha comprendere il linguaggio invisibile del colore. L’utilizzo di questa lingua nell’arte visiva è usato costantemente anche se non ce ne accorgiamo. Nel cinema come nel fumetto o la pittura usa i colori per rappresentare uno stato emotivo. Basti pensare al periodo blu di Picasso, momento depressivo causato dalla morte di un amico. In questo periodo tutto è blu sporcato di nero. Con la risoluzione del lutto, inizia la gioia di vivere con la manifestazione del periodo rosa. Max Lüscher, psicologo svizzero, è uno tra i primi che si è concentrano sullo studio dei colori nella psicologia per arrivare, dopo anni di studio su centinaia di soggetti, di tutte le razze ed età, a creare un vero e proprio sistema terapeutico basato esclusivamente sul linguaggio dei colori. I suoi studi partono dalle osservazioni fatte precedentemente da C. G. Jung. Casualmente o forse no, la presa di coscienza da parte dell’uomo di questo linguaggio del colore coincide sia nella psicologica che nell’arte. La nascita del movimento degli impressionisti, successivamente ampliata dagli esperimenti di Kandinskiy, Klee, Itten e altri ancora, durante il periodo della Bauhaus.
-IL CERCHIO PSICOLOGICO-
Per descrivere la corrispondenza con i tipi psicologici di ogni colore possiamo utilizzare il cerchio cromatico che conosciamo bene, e possiamo iniziare pensando che ci sono tre colori primari che creano i restanti colori-tipi psicologici. In questo caso i nostri colori primari sono:
Il ROSSO ha come icona Dioniso dio greco della forza vitale. Rappresenta il cuore, costantemente in movimento senza mai allontanarsi dalla sua sede. E’ il colore più caldo, attrae l’attenzione, stimola l’emissione di adrenalina. Autoritario, prevale su tutti. Il rosso è associato all’amore, al coraggio, e alla rabbia, tutte emozioni legate al cuore. Usato nel passato da persone di alto grado, proprio per la sua capacità di conferire potere e splendore.
Il BLU ha come icona lo spirito, nella cultura cattolica è rappresentato dal velo della Madonna, come espressione di spiritualità, di movimento interiore verso un’introspezione senza fine. E’ il colore immateriale, la profondità dei sentimenti.
Il GIALLO ha come icona il dio Helios, dio del sole colui che vedeva tutto dall’alto. Rappresenta la conoscenza, il sapere luminoso. Simbolo naturale di chiarezza. Le variazioni d’intensità ne modificano profondamente la valenza psicologica. Quando si sporca con il nero suscita sensazioni sgradevoli, invidia, gelosia. Con l’aggiunta di bianco diventa rasserenante. Il giallo è per eccellenza un colore ambivalente.
Da questi colori primari possiamo derivare il significato dei colori secondari che si creano, come sappiamo, unendo due primari alla volta.
Il VERDE nasce dall’unione dalla sapienza di Helios e dall’introspezione del blu.
Kandinskiy lo definisce “…la passività è la caratteristica sorprendente del verde assoluto.” Per passività s’intende staticità, il movimento verso l’esterno del giallo è contrastato dal movimento contrario del blu verso l’interno. A differenza del rosso, suo complementare, il verde ha un movimento statico, concentrico. E’ il colore dell’equilibrio delle emozioni, richiama la natura e la vitalità vegetativa.
Il VIOLA nasce dall’unione della potenza di Dioniso e dalla spiritualità del blu.
E’ il colore della trasformazione, la forza del rosso incontra l’intimo raccoglimento del blu creando la forza spirituale. L’unione del colore maschile e quello femminile.
I’ARANCIONE nasce dall’unione della conoscenza di Helios e dalla forza di Dioniso.
E’ il colore della creatività, la conoscenza in azione. L’euforia, l’impulsività del rosso trova il controllo razionale del giallo.
Questi sono i colori “campioni” del nostro cerchio e racchiudono in linea di massima le personalità principali. Più il colore che cerchiamo si sposta su uno di questi colori e più coincide la descrizione, anche qui possiamo immaginare una sorta di scala “cromatica” che distingue due soggetti simili per due soggetti differenti. Per ampliare la nostra visuale dal cerchio cromatico dobbiamo passare alla sfera cromatica, siamo in molti ed ognuno d noi è diverso.
I colori bianco e nero ci aiutano a creare la sfera, le diversità, così come per i toni del colore.
Un colore acquista un valore positivo o negativo a seconda se unito al bianco o al nero. Rappresentiamoci tranquillamente il bianco e il nero come il bene e il male. Nella cultura cattolica il male è associato alla negatività, mentre noi lo dobbiamo osservare con una visuale più amplia, la forza negativa del nero è la forza contraria al bianco, al bene. Se il bianco è creazione il nero è distruzione, come nella creatività, nulla si crea e nulla si distrugge, ma si trasforma. Trovo la descrizione usata per lo Yin e lo Yang della cultura cinese più adatta per descrivere le loro funzioni.
Bianco-Yang: è la positività, l’aspetto maschile, il giorno. E’ luminosità assoluta, purezza.
Nero-Yin: è il principio negativo, l’aspetto femminile, la notte. Lo spazio infinito, la morte del colore. La negazione, intesa anche come assenza di vita. Il vuoto.
Tutti i colori con l’aggiunta del bianco diventano positivi e attivi, mentre con l’aggiunta del nero subiscono il movimento contrario, diventano passivi e negativi. Tranne i rossi nella rappresentazione di alcuni marroni.
Rappresentare l’intensità di un’emozione è direttamente proporzionata con l’intensità della saturazione.
“…non è sempre necessario che il vero prenda corpo; è già sufficiente che aleggi nei dintorni come spirito e provochi una sorta d’accordo come quando il suono delle campane si distende nell’atmosfera apportatore di pace,”
J.W. Goethe
L’argomento è estremamente vasto e complesso ed in questa sede non verranno approfonditi ulteriormente certi concetti rimandando gli approfondimenti specifici direttamente alle fonti a cui mi sono ispirato.
Max Lüscher- La persona a quattro colori-
Carl G. Jung- Tipi psicologici-
In questa maniera abbiamo a disposizione tutti gli elementi per poter usare il colore a 360°.
Saper osservare la propria persona, non solo nell’aspetto fisico, ma anche in quello mentale-emotivo, porta a ritrovare con facilità l’assonanza con ogni colore. Quando siamo tristi non indossiamo vestiti colorati, la nostra scelta cadrà verso tonalità più grigie, al contrario quando siamo euforici tendiamo a scegliere abiti estremamente colorati. Quando vogliamo che la nostra persona non passi inosservata vestiremo tonalità di rosso, tutto ciò a prescindere della nostra conoscenza sul colore. Tutto ciò ci aiuta istintivamente a fare delle scelte cromatiche, in funzione delle emozioni. Il colore è un linguaggio come il disegno o la scrittura che esiste a prescindere che voi ne conosciate le regole, come una lingua straniera, ne potete riconoscere il suono, ma non comprenderne il significato. Possiamo sviluppare questa lingua con un’attenzione introspettiva per non fermarci alla superficialità dell’osservazione.
L’uso del colore psicologico trova utilità
nell’ATTORE-nel TEATRO-nell’AZIONE.
Il colore usato come sostituto del sentimento, la capacità di ascoltare il silenzio interiore, della propria esistenza in balia delle emozioni, delle proprie pulsioni.
La funzione delle emozioni:
A- informare il soggetto delle emozioni degli altri
B- riconoscerle in se stesso
C- preparare l’azione adeguata
A: Una macchina arriva a tutta velocità verso di noi sbandando. Un pazzo? Una persona al volante che ha perso il
controllo?
B: 1-Paura, stato di immobilità, chiusura. Colori freddi. Atteggiamento introverso.
2-Rabbia, stato d’azione, fuga. Colori caldi. Atteggiamento estroverso.
C: 1-Chiudo gli occhi sperando al meglio.
2-Fuggo nella direzione contraria.
La motivazione crea l’emozione che muove all’azione che può essere attiva o passiva.
L’azione è una conseguenza della motivazione, è il personaggio che interagisce con l’ambiente cambiandolo con il proprio agire.
Il colore dell’oggetto può trasformarsi nel colore dell’emozione suscitando uno stato emotivo adeguato all’azione.
DALLA TEORIA ALLA PRATICA
-Esercizio 1ª parte-
Ponetevi davanti ad un foglio bianco senza circondarvi di nessun riferimento fotografico e cercate di definire 3 colori campioni rappresentativi per ogni stagione. Inverno, primavera, estate e autunno. Cercate nella memoria e ricordate la sensazione di caldo e di freddo che vi provocano i cambiamenti di stagione. I colori possono variare da saturi a neutri, colori chiari o scuri.
-Esercizio 2ª parte-
Non continuare a leggere se non hai realizzato la prima parte, l’influenza di ciò che sto per scrivere ti toglierebbe la possibilità di scoprire le tue emozioni.
Disegna un’immagine con della natura e crea quattro variazioni rappresentative delle quattro stagioni. Inverno, primavera, estate e autunno. Ora utilizza i colori che avete trovato prima e applicali come preferite sull’immagine se avete bisogno di più tonalità, create delle scale cromatiche tra i colori campione.
Scoprirai la funzione del colore simbolico.
venerdì 8 aprile 2011
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2 commenti:
E' da un po' che vengo a leggere i tuoi post sul colore ed è ora che ti faccia sapere che li trovo davvero interessanti. :)
GRAZIE Michela! è sempre piacevole condividere con gli altri.
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